Oggi, 21 Novembre 2013, con l’assemblea delle scuole, si conclude l’occupazione iniziata nel pomeriggio del 15 Novembre dopo il corteo in Provincia.
Dopo la grigliata, l’assemblea e lo spettacolo pirotecnico (non-autorizzato ed illegale) di stasera le lezioni riprenderanno da domani in quanto la scuola è stata igienizzata alle 18.30.
Le ragioni che ci hanno spinto a protestare in piazza, e poi a occupare, sono i tagli al fondo provinciale per le assemblee d’Istituto. In questo modo il diritto degli studenti ad avere dei momenti assembleari viene calpestato, per riempire le pance dei vari capogruppo regionali.
Nella mattina di Venerdì 15 un corteo è partito dalla nostra scuola bloccando i viali ed ha raggiunto le altre scuole nel concentramento in piazza XX Settembre. La manifestazione è partita per raggiungere la sede della Provincia in via Zamboni ed assediarla, lì abbiamo subito tre violentissime cariche da parte di un ingente schieramento di Polizia, che ha manganellato e rincorso la folla di studenti, alcuni dei quali giovanissimi.
Nel pomeriggio ci siamo poi riuniti davanti a scuola, attorno alle 14, dove ci aspettava uno sparuto gruppetto di genitori e professori intenzionati ad impedirci di occupare. Nonostante i vani tentativi d fermarci, chiudendo l’edificio anticipatamente, siamo entrati ed abbiamo occupato la scuola.
Durante il nostro ingresso, alcuni genitori hanno filmato senza autorizzazione alcuni minorenni e la mano di una ragazza è stata schiacciata in una porta da un membro del personale. Questi atteggiamenti provenivano proprio da coloro che ci accusavano di essere violenti e chiusi al dialogo.
Dopo la notte di Venerdì, condotta al meglio dalla gestione degli occupanti, Sabato mattina abbiamo tenuto un’assemblea durata 5 ore, in cui ciascuno ha potuto esporre la propria opinione e proporre iniziative. Purtroppo però l’argomento totalizzante dell’assemblea non è stata l’organizzazione dell’occupazione ma la messa in discussione della stessa. Anche in questo caso abbiamo subito forti attacchi alla nostra iniziativa, prima verbali poi fisici, accusandoci di essere “vandali che avrebbero distrutto la scuola”, “antidemocratici”, “fascisti”, “fannulloni”…
Nel corso dell’assemblea però, l’occupazione è stata accolta dalla maggioranza degli studenti presenti, ciò ha causato molta agitazione tra coloro che si opponevano e l’assemblea si è fatta sempre più caotica, visto che nessun intervento “pro-occupazione” poteva essere concluso senza essere interrotto, alla faccia del tanto agognato dialogo.
Anche il Sabato notte è andato alla grande, tantissimi studenti hanno vissuto un bel momento di socialità e divertimento, senza vandalizzare nulla. La Domenica è stata una giornata molto tranquilla, in cui abbiamo organizzato i laboratori per la settimana seguente e pulito la scuola dopo il Sabato sera.
Da Lunedì abbiamo iniziato con lo svolgimento dei laboratori e dei corsi, vari e molto produttivi, che andavano da corsi pittorici e teatrali a dibattiti e seminari.
I laboratori sono continuati fino ad oggi, tante opere sono state prodotte e tanti argomenti sono stati discussi.
Martedì notte, dopo un’intensa giornata di laboratori ed assemblee, un piccolo gruppo di presunti fascisti si è presentato davanti alla scuola per provocarci con slogan sul duce. Immediata la risposta degli occupanti che da subito hanno rincorso il gruppetto facendolo scappare a gambe levate, la scuola è stata poi pattugliata per la notte.
Mercoledì pomeriggio abbiamo invitato tutti i genitori, solidali e non, a partecipare a un’assemblea nella scuola occupata. L’assemblea, iniziata purtroppo con toni aggressivi e denigratori da parte di alcuni, è poi presto diventata un interessantissimo momento di confronto dove tanti interventi di solidarietà alla nostra causa sono emersi dai genitori e si sono allargati gli orizzonti di possibili nuovi progetti in collaborazione.
Oggi la giornata è iniziata con gli ordinari laboratori, alle 14.30 abbiamo fatto una grigliata sociale e nel mentre abbiamo scoperto che la preside, insieme ad altri presidi degli istituti, stava tenendo un’assemblea all’interno della scuola occupata, da subito abbiamo deciso di interrompere quell’incontro e li abbiamo gentilmente allontanati dall’edificio, lasciando posto all’assemblea delle scuole.

la grigliata dell’ultimo giorno.
Attraverso l’assemblea delle scuole abbiamo sondato il terreno della protesta studentesca, capendo quali scuole erano intenzionate ad occupare e quali non lo erano. Dopodichè abbiamo parlato del corteo del 27 Novembre, che partirà dai viali occupati in XX Settembre e porterà alla Provincia una serie di richieste ben precise: diritto alle assemblee d’istituto, edilizia scolastica e materiali, più spazio alla didattica alternativa ed orizzontale. Inoltre torneremo a trattare il tema del caro-trasporti, costruendo in prospettiva una relazione sempre più stretta con i lavoratori in lotta di quel settore.
Vogliamo che il #27N sia un corteo sociale e inclusivo a cui tutti si sentano di poter partecipare tranquillamente, vogliamo far si che quel corteo sia comunicativo al massimo e che le nostre ragioni non possano essere ignorate.
Con questa occupazione abbiamo mosso un importante passo avanti nella lotta, molte scuole hanno accolto il nostro appello e hanno a loro volta iniziato ad occupare e a seguire la protesta.
Proprio perchè le nostre richieste non sono state ascoltate è necessario continuare la mobilitazione in maniera sempre più determinata, senza tregue, incontrandoci ogni Martedì a scuola per organizzarci.
Oltre a questi risultati, quest’anno, abbiamo confutato tutti i pregiudizi che ci sono stati affibbiati, dimostrando che l’occupazione non è solo un momento di nullafacenza fine a se stessa, ma un’importante momento di protesta, socialità, contro-informazione e crescita collettiva.
Forti di questa esperienza, soddisfatti della capacità di giovanissimi studenti nel gestire un’intera scuola occupata, consapevoli anche dei difetti che ha avuto, vogliamo riprendere la marcia già da Martedì 26 con l’assemblea del collettivo, e Mercoledì 27 con un corteo che tornerà a portare alte le nostre rivendicazioni.
Collettivo IsArt


Il corteo del 15 Novembre
